di Laura Ghiandoni

Con l’approvazione del Recovery Fund, l’Unione europea è al centro del dibattito mediatico, e torna d’attualità parlare dell’appoggio dell’Unione Europea alla ricerca della cura al Covid-19. La Commissione, mentre ha compiuto uno sforzo di adattamento all’epidemia – legiferando per una gestione della situazione che permettesse a tutte le nazioni di riuscire a superare il momento difficile e che ci ha condotto al risultato ottenuto dal governo – ha cercato di individuare la direzione per una cura sulla quale puntare. A questo proposito sembra che la terapia con il plasma iperimmune – sostenuta come la più efficace dai ricercatori di Pavia e Mantova per primi – stia meritando sempre maggiore fiducia e investimenti da parte dell’istituzione.

Plasma iperimmune, investimenti e fiducia in aumento

L’Unione Europea nel mese di luglio è impegnata in prima linea a sostenere questo tipo di cura offrendo dei finanziamenti volti ad agevolare tutti gli attori impegnati nella raccolta plasma. Un articolo pubblicato dall’agenzia Reuters il 9 luglio ha messo in luce il bando rivolto agli istituti nazionali del sangue europei, i quali sono stati invitati, entro il 10 luglio, a richiedere i fondi per acquistare la strumentazione necessaria a raccogliere e testare il plasma dei convalescenti.

Secondo lo stesso articolo, rilanciato dal New York Times, in questo periodo l’istituto dimostrerebbe un approccio più positivo verso la ricerca di una cura e di un vaccino, forse alimentato anche dal desiderio di competere con gli Stati Uniti.

Coordinamento e ricerca: il progetto dell’Unione Europea e dell’European Blood Alliance

L’UE, insieme alla European Blood Alliance, è attualmente impegnata in un progetto approvato i primi di luglio che valuta l’efficacia della curache utilizza il plasma iperimmune.

Il progetto intende offrire un apporto nel coordinamento dei tanti studi in corso di svolgimento in Europa, per colmare, secondo le indicazioni fornite sul sito dell’Unione Europea, la mancanza di una gestione coordinata, presente tra le nazioni. Il progetto sarebbe utile nell’analizzare e confrontare i protocolli sviluppati dai ricercatori nei vari stati, produrre linee guida comuni e standardizzare i test per misurare i risultati della cura. Secondo le informazioni riportate, la raccolta dati dei donatori di plasma permetterà al progetto di servire anche per altre ricerche, come la produzione di immunoglobuline e di farmaci più complessi nella lotta al Covid-19.

La banca dati europea per la cura sperimentale con il plasma iperimmune

E’ presente sul sito online dell’Unione Europea un database volto a raccogliere i dati legati alla terapia di infusione di plasma da convalescente adottata in via sperimentale da moltissimi centri in tutta Europa. La banca dati, denominata EU CCP Database, è ad accesso aperto e renderà disponibili a tutti i dati sulle donazioni di plasma e sugli esiti dei pazienti sottoposti a trasfusione.

E’ quindi possibile utilizzare la piattaforma, accessibile dallo stesso sito EU, per inserire i dati raccolti nella struttura di riferimento del proprio territorio, dopo essersi registrati grazie alle indicazioni offerte. L’accesso per l’inserimento dei dati è consentito sia come operatore del centro raccolta sangue, sia come donatore di plasma iperimmune, sia come ricercatore, inserendo il protocollo scelto, e sia in base ai dati raccolti dal centro trasfusionale.

La piattaforma è sostenuta dal programma ISA2 della Commissione Europea, che promuove le soluzioni operative per agevolare l’interazione tra le amministrazioni pubbliche di tutti gli stati.

Plasma iperimmune, lo studio tutto europeo

La Commissione ha avviato anche un proprio studio per verificare l’efficacia della cura con il plasma iperimmune nella lotta al Covid-19. La ricerca, ancora in corso, è realizzata insieme all’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). A completare i lavori, sono state aggiornate e pubblicate il 22 giugno le indicazioni per facilitare la raccolta, la verifica, la lavorazione, la conservazione, la distribuzione e l’uso monitorato del plasma iperimmune tra gli stati dell’Unione.

FONTE DONATORIH24

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